Casa dos xacobes, restaurante – Santiago de Compostela

Ci sono passato mentre facevo il cammino di Santiago. Stanco di pasti molto “pellegrini”, giunto alla fine ho voluto concedermi un po’ di golosità.
Per fare una scelta consapevole ho iniziato ad incrociare info tra Google e le varie app. Di solito per avere informazioni precise ci si mette un po di tempo perché i commenti sono scritti da gente di tutti i tipi e trovare delle fonti informative coerenti e attendibili è difficile. Questa volta invece mi sono imbattuto in questo locale che mostrava recensioni tutte positive. Una paio di centinaia. Molto insolito!
Decido di prenotare.
Alla fine, dopo esserci stato, mi sono trovato così bene che in una settimana o poco più ci sono tornato due volte per assaggiare tutto il menù.
Questo è un locale giovane, per il look ed anche per il personale, situato po’ al di fuori delle classiche vie turistiche sebbene in centro città.


Un ambiente moderno piacevolmente inserito nelle vecchie mura dello stabile.

Accomodati a tavola ci viene portato il menù che distingue piatti di mare, di terra (vegetali), e di carne. Non tante voci, ma tutte legate alla stagione.
Dopo alcuni minuti che mi permettono di rendermi conto dell’offerta, arriva il maitre di sala con il quale si inizia una gradevole conversazione. Si informa su gusti intolleranze e quantità di appetito, poi, non avendo espresso particolari esigenze mi fa le sue proposte per darmi il modo di conoscere la cucina dello chef.
A questo punto iniziano le danze.
Pubblicherò qui solo alcuni degli assaggi che ho fatto nelle due golose occasioni che mi hanno permesso di esplorare l’intero menù.


Ecco il primo piatto che ho assaggiato qui, il cui gusto mi ha subito conquistato e che continuo a considerare tra i migliori.
Si tratta di un carpaccio di sarde delicatamente affumicate impreziosite da una salsina al peperone.


Questi invece sono cannolicchi (o capelunghe) con chimichurri di pomodoro.
Di solito questi molluschi, se non provengono dall’adriatico, non sono molto sapidi, invece l’accostamento con questa salsina esotica li impreziosisce rendendo il piatto indimenticabile.


Un altro piatto che mi ha conquistato è questa versione di polipo alla piastra. Come è noto il polipo è forse il piatto che caratterizza la Galizia e viene servito con abbondante paprica, perlopiù accompagnato da patate lesse.
Qui si trova il polipo e pure la paprica, ma con una salsina di accompagnamento saporita e leggermente affumicata nella quale credo di avere riconosciuto solo un tipo di peperone.


Interessante anche se non il piatto migliore, questo paté di merluzzo che si mangia con queste gallette. È stato realizzato ricordando ciò che mangiavano i marinai Galiziani nelle loro uscite di pesca.


Il cameriere ha insistito gentilmente per separare i piatti di pesce con quelli di carne con qualcosa di vegetale.


Questo potaje non mi ha entusiasmato, ma non posso certo dire male di lui. Ricorda sapori orientali e ha il coriandolo che non incontra molto il mio gusto.


Questi asparagi, invece mi sono piaciuti di più, ma non sono all’altezza della descrizione entusiasta del cameriere.

Passiamo quindi ai piatti di carne.


In particolare questa tartare di vacca galiziana era davvero eccezionale!
Anche qui, come negli altri piatti, i profumi ed i sapori ricordano l’oriente, ma senza esagerare, impreziosendo il tutto.


Molto buone anche le costolette di maiale caramellizzate. Cotte a bassa temperatura si scioglievano in bocca.
Praticamente tutto quello che ho mangiato qui è stato di ottimo livello, anche le cose che mi sono piaciute meno come queste cozze in intingolo.


Lo chef ci ha lavorato e dimostra il suo stile particolare, una cucina fusion ma con ingredienti locali e senza eccessi.
Unico piccolo neo il dessert, che pur non essendo cattivo, non è all’altezza del resto
Qui una torta di formaggio

e il piatto ai tre cioccolati.


Dimenticavo… Anche la scelta del vino è stata ottima e ben condotta dal personale che mi ha ben consigliato informandosi dei nostri gusti.

Due vini rossi. Uno più leggero ed elegante prodotto in Galizia,

ed il secondo più importante e corposo prodotto appena oltre il confine della regione. Due declinazioni diverse della stessa uva autoctona di bacca rossa, la Mucìa.
Il mio giudizio finale è molto buono. Ci ritornerò senz’altro la prossima volta che verrò a Santiago. Voto finale 8/10

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